Domenica 8 Dicembre 2024
Per Domenica 8 Dicembre avevamo organizzato l’uscita presso Coppo Del Lepre a Lecce nei Marsi (AQ).
Nessuno di noi l’aveva mai vista o frequentata, pertanto abbiamo raccolto le informazioni necessarie (rilievo, coordinate gps, avvicinamento, ecc…) ed abbiamo formato il gruppo misto GES-GGF: Daniele, Emma, Alice, Sandro, Simone, Enzo e poi tre neo-speleologi ancora freschi di corso, Paolo, Eleonora e Loris.
La grotta è raggiungibile con due distinti percorsi di avvicinamento geograficamente quasi opposti. Uno con partenza dalla località La Guardia l’altro con partenza dal Rifugio del Diavolo. Il giorno stesso abbiamo convenuto che quest’quest’ultimo fosse quello più opportuno per il fatto che era meglio conosciuto da alcuni di noi e che per lunga parte fosse tracciato da una strada sterrata.
Alle 10:30 circa iniziamo l’avvicinamento, lasciando le auto proprio vicino il rifugio. In assenza di neve, la strada sterrata è percorribile in auto, ma purtroppo non era questo il nostro caso.
Da subito ha iniziato a nevicare con vento ed infatti “ma chi ce l’ha fatto fare” o “abbiamo fatto una cazzata!” sono state le battute più gettonate.
A passo svelto e con i pesi in spalla, anche in quella circostanza, caldo e sudore non hanno tardato a farsi sentire, alla prima apertura del cielo ci siamo infatti alleggeriti dagli strati più pesanti. Ad un certo punto si è addirittura schiarito il cielo con tanto di sole!.
La neve non era poca, in diversi tratti il cammino sarebbe stato molto utile avere le ciaspole (e stavamo sulla via della sterrata!).
A circa 1:20h di cammino, siamo arrivati nei pressi del Rifugio della Cicerana, che essendo aperto è stato di forte tentazione per apportare alcune lievi modifiche al piano della giornata. Non ci siamo però fatti scoraggiare ed abbiamo proseguito, di lì a poco avremmo dovuto lasciare la strada sterrata per tagliare verso il bosco.
Era ormai quasi mezzogiorno e siamo arrivati nel punto dove dover lasciare il sentiero.
Enzo (che si aggiunse al nostro gruppo Venerdì sera), venne perché immaginava, come tutti noi, di poter raggiungere l’ingresso grotta in tempi più brevi, invece considerate le circostanze ha deciso di rigirare e tornare all’auto (era autonomo) perché non aveva intenzione di rientrare tardi la sera. Abbiamo valutato che potesse tornare indietro da solo, essendo il percorso tutto su strada, le ore di luce erano abbondanti e non eravamo i soli nella valle (i soli con abbigliamento speleo e senza ciaspole, quello si). Noi invece abbiamo dato uno sguardo al GPS, segnava ancora circa 1,5 km dall’ingresso grotta, adesso però da fare in mezzo al bosco! Ci abbiamo provato, siamo usciti dal sentiero, abbiamo camminato forse per 10/15 minuti nella neve alta fino alle ginocchia ed ha cominciato nuovamente a nevicare.
Ci siamo fermati un attmo per confrontarci ed abbiamo deciso che NO, non era più il caso di proseguire. Quindi che facciamo? Torniamo indietro? Rifugio Cicerana? Facciamo un pupazzo di neve? Aspe a… quanto dista da qua la Grotta degli Scheletri? Piccolo sondaggio per capire le intenzioni di ognuno ed abbiamo accettato l’idea di fare una grotticella piccolina anche se già conosciuta da alcuni di noi, ma almeno è stato dato un senso a quell’avvicinamento.
Quindi traccia alla mano, ci siamo incamminati ancora un po’ nel bosco innevato e in poco tempo abbiamo raggiunto l’ingresso. Avendo corde in abbondanza, Daniele ed io abbiamo attrezzato 2 distinte calate per entrare nel pozzo inziale, per evitare che gli ultimi del gruppo non gelassero nell’attesa.
Fuori probabilmente c’erano 1 – 2 C° mentre in grotta eravamo forse a 7 – 8 C°, sembra poco, ma in quella circostanza erano sufficienti per stemperarci un po’ e riprendere l’uso delle mani. Ci siamo armati tutto “l’armabile” e siamo scesi in entrambi i pozzetti presenti dopo la grande sala con il lago interno.
Quasi al termine dei nostri giretti, ci siamo iniziati a preoccupare di come affrontare il rientro. Per evitare, come all’ingresso, di far ghiacciare i primi uscenti, ci siamo divisi in 2 gruppi da 4, con l’intento di rivederci direttamente alle auto. Quindi Alice, Emma, Eleonora e Sandro sono ripartiti subito. A seguire, dopo aver disarmato tutto, Io, Daniele, Loris e Paolo.
Quando siamo usciti dalla grotta, intorno alle 16:20, il cielo sopra di noi era limpido. Molto bene! Non era affatto scontato! Dunque ci siamo incamminati ed ha iniziato a fare buio proprio quando eravamo ormai quasi arrivati alle auto.
CONCLUSIONI
Giornata soddisfacente, stimolante e sfidante a detta di tutti. Però però però… va tenuto presente che è stato così perché tutto è andato come doveva andare. Infatti nelle circostanze che abbiamo vissuto, sarebbe bastato molto poco per far “rigirare” la giornata. Con quel tempo e quella neve non è stato affatto scontato (e non era da tutti) riuscire ad andare e tornare tranquillamente. Se all’uscita della grotta avessimo trovato una bufera (cosa per niente improbabile) sarebbe stato tutto decisamente più complicato. Quindi in parte siamo stati fortunati, in parte abbiamo decisamente fatto la scelta giusta a cambiare itinerario a favore di una grotta più vicina e conosciuta.
L’alternativa sarebbe stata affrontare altro tempo (imprecisato) nell’avvicinamento per Coppo Del Lepre, in un sottobosco con neve alta e con l’incognita dell’ingresso (lo troviamo subito? Gli armi di partenza dove saranno? e se sono coperti di neve? Ecc… ecc…). L’incognita “neve” l’avevamo messa in conto, ma non ci aspettavamo fosse così tanta.
L’errore invece è stato sicuramente non avvisare del cambio fatto. Il problema di quella zona è che sfortunatamente i telefoni non prendono affatto, se non in una ristretta area sul sentiero vicino il Rifugio della Cicerana (da dove sono partiti i nostri messaggi al gruppo). Per l’ennesima volta, a tutta (mia la responsabilità più grande) è passato di mente l’utilizzo del telefono satellitare di gruppo, che in questa situazione sarebbe stato non solo molto utile, ma anche molto rassicurante. Purtroppo non abbiamo ancora l’abitudine di portarcelo dietro, perché non abbiamo la “cultura” del suo utilizzo. Invece dovrebbe essere considerato di default, SEMPRE. Perché tanto uscite contemporanee di più gruppi sono molto rare. L’utilizzo è semplice ed intuitivo e comunque non sarebbe difficile spiegarne il funzionamento a chi non l’ha mai visto prima. Quindi questo appello è per tutti : quando si sta organizzando un’uscita, un messaggio di promemoria, per chiedere se è opportuno l’utilizzo del satellitare, mandatelo! Sarà utile per gli organizzatori che valuteranno o meno se portarlo (ovvio che se stiamo andando a scavare al Diavolo, dove i telefoni prendono da dentro l’ingresso grotta, è evitabile).
Quando si valuta la difficoltà di un’uscita, attenzione a non considerare solo la difficoltà della grotta o della forra. La difficoltà complessiva è data da una mol/tudine di fa-ori: tempi di avvicinamento, meteo, pesi da portare, abbigliamento u/lizzato, obie4vi della giornata, ecc… ecc… Quella di domenica, è stata un’uscita che a mio avviso può essere tranquillamente definita DIFFICILE, anche se la grotta è stata molto semplice.
Come sempre, ringrazio tutti i partecipanti ed ovviamente una menzione speciale va dedicata ai nuovi speleo Loris, Eleonora e Paolo, perché hanno “tenuto botta” senza mostrare cedimenti (mi ripeto, non era da tutti). Queste sono le uscite che hanno generalmente 2 esi/: o ti fanno abbandonare la speleologia, oppure ti forgiano di punti esperienza da utilizzare nelle uscite successive! Buona giornata a tutti.
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