Domenica 6 agosto siamo andati in visita alla Grotta Grande del Cervo di Pietrasecca con il privilegio ed il piacere di essere accompagnati da Massimiliano Re, uno dei suoi scopritori che nel 1984 fece parte del gruppo di 14 persone che per primi l’esplorarono (di fatto un altro nome con cui è conosciuta la grotta è “Ovito dei Quattordici”). Entrare in un luogo integro è da sempre il sogno di ogni speleologo, se poi questo luogo è di una bellezza unica lo è ancora di più. I racconti di Massimiliano ci hanno permesso di immedesimarci nei suoi ricordi, di provare le sue emozioni di quando per primo attraversò la strettoia d’ingresso che avevano aperto scavando, rotolando su un cumulo di detriti e trovandosi di fronte magnifiche concrezioni. Mano mano che scendevamo le sue parole riempivano le sale delle emozioni di quel passato, e per noi che eravamo con lui è stata un’esperienza unica. Percorrendo la “Via dell’acqua” abbiamo colto l’occasione di prendere appunti per la scheda d’armo, da lì tutta la progressione fino al fondo, attraversando il Ramo della Luna, i fiumi di Fango e del Silenzio, intervallati dalla Sala del By-pass e dal magnifico Salone Angeletta dove meduse gigantesche sembrano sospese in un infinito sconosciuto. Massimiliano ci parlava di Angeletta, portando in vita il ricordo di una signora di Carsoli, che aveva un piccolo ristorante dove loro andavano sempre a mangiare dopo la grotta, dell’emozione di lei nel sapere che le avevano dedicato il nome di una sala per rendere omaggio alla sua gentilezza. S.C.