Stiffe System Exploration 2023

Evento svolto dal 20 al 26 agosto 2023

Sulle scie di quanto avviato nel 2022, anche quest’anno sono tornati a L’Aquila gli speleosub francesi impegnati nelle esplorazioni alle Grotte di Stiffe.

Fortunatamente per tutti, all’inizio di questa estate hanno risposto all’appello di Maxence altri tre speleosub portando grande rinforzo e supporto al team 2022 di Max, Tom e Francesco, i quali lo scorso anno si erano trovati la strada “in salita” a causa delle difficoltà tecniche presentate dalla 4° cascata.
Grazie all’idea di Francesco di realizzare una scala telescopica per ovviare al problema della roccia friabile (e quindi a dir poco sicura per una risalita artificiale), quest’anno le prospettive per continuare l’esplorazione erano positive.

Così, il 12 agosto, Francesco e Silvia oltrepassano il primo sifone portandosi appresso la scala e raggiungono la fatidica quarta cascata. All’oscuro di tutti, riescono a fissare la scala e ad armare la cascata! Adesso quelle vie percorse ormai più di ventisei anni fa da Sergio, Vincent e Bruno sono nuovamente accessibili e intanto noi fuori ci chiediamo quali rocambolesche acrobazie abbiano fatto quei tre negli anni ’90, o semplicemente quali spiriti grotteschi li abbiano aiutati.
Il 20 Agosto iniziano le danze! In prima battuta ci sono solo Max, Tom e Vincent della squadra francese, ma gli altri stanno percorrendo la lunga strada che separa la Francia dall’Abruzzo. Questo giorno è dedicato al tensionamento della teleferica e al conseguente trasporto sopra la seconda cascata (nonché punto di arresto degli speleologi comuni) del materiale dei due speleosub. Solo con l’utilizzo delle bombole è possibile proseguire oltre.
La mattina del 21 Agosto, all’ingresso delle Grotte di Stiffe si trovano 7 francesi pronti ad immergersi: Tom, Max, Patrice, Jérémie, Paul, Magali e Laetitia. Le due ragazze approfittano di questa occasione per dilettarsi un po’ nella speleosubacquea, ma nei giorni successivi preferiranno andare a scoprire le meraviglie del Gran Sasso. La squadra italiana ancora una volta torna sopra alla seconda cascata per il trasporto del materiale dei nuovi arrivati.

Durante questa prima giornata i ragazzi, in particolare i nuovi membri di questa esplorazione, si fanno un’idea dell’ambiente in cui si troveranno ad operare nei giorni seguenti. Questa è una di quelle grotte la cui esplorazione richiede tanto competenze subacquee quanto quelle speleologiche; non a caso, sono coinvolti, e necessari, degli speleo-sub! Le immersioni in sé per sé non durante molto, si tratta infatti di riuscire a passare dei sifoni di lunghezza variabile, ma che non richiedono immersioni di ore come può invece succedere in altre cavità.

Le difficoltà speleologiche, oltre alle criticità date dalla 4° cascata, sono rappresentate principalmente da due fatti. Primo: la grotta è tutta in risalita. Sì certo, ci sono anche lunghi tratti orizzontali, che però sono intervallati appunto da cascate o salti di altezza variabile, tutti da risalire. E tra la progressione che ovviamente è quindi controcorrente, i sacchi con corde, moschettoni e trapano, le bombole (perché dopo un primo sifone se ne troveranno altri) e la muta indosso, ecco che una grotta all’apparenza “semplice” si trasforma in un’ottima sfida. La seconda difficoltà, non meno importante della prima, è che oltre il primo sifone i valori dell’ossigeno e dell’anidride carbonica cambiano radicalmente! Già, perché trovandosi di fatto tra due sifoni è come essere in un tubo le cui estremità sono tappate dall’acqua. Vengono perciò registrati, anche quest’anno, valori di ossigeno che si attestano intorno al 15.8% e valori di anidride carbonica intorno al 1.5%.