Il GGF AQ è stato contattato dell’associazione Casuentum Onlus per collaborare all’escursione del 17 aprile organizzata a conclusione del convegno “Il beato Placido da Roio eremita nelle terre di Barili” del 16 aprile al Monastero di S.Spirito. Per poter indicare agli escursionisti l’esatta posizione in parete della grotta del Beato Placido due soci del Gruppo hanno raggiunto la cavità con un aereo percorso su una stretta cengia a metà della parete che sovrasta l’abitato di Casentino (AQ). Nei giorni precedenti erano stati fatti dei sopralluoghi per valutare la sicurezza dell’ambiente e per attrezzate con corde fisse la cengia. Arrivati alla base della parete i partecipanti hanno incontrato Marco Lucari, referente del Gruppo, che ha illustrato le nostre attività e poi Gian Luca Ricciardulli e Daniele Colantoni, dalla grotta del Beato Placido, hanno descritto in “diretta telefonica” l’ambiente. La grotta, larga circa 3 metri e profonda 5 metri non ha grandi modificazioni dovute alla presenza umana, se non una nicchia all’ingresso molto probabilmente usata come focolare (evidenti tracce di nerofumo) e un piccolo sedile leggermente incassato. La parete Est ha delle striature tipiche di uno specchio di faglia. Su tutte le pareti sono presenti scritte apposte dai frequentatori. Le date più ricorrenti sono dei primi decenni del ‘900 e dell’immediato dopoguerra. A parte le scritte a carboncino o matita, sulla parete est ci sono un paio di segni grafici realizzati con pigmento rosso che raffigurano una croce cerchiata. Per non impattare sulla cavità l’attacco terminale della corda di sicurezza è stato fatto con ancoraggi alpinistici rimovibili. G.L.R.