I 9 DEL CORCHIA

Corchia 22/23 aprile 2023

Necessario fare un retro-front di qualche giorno, il ritmo sfrenato della fabbrica come al solito tende a non migliorare, nonostante il mio modesto impegno anarchico verso il padrone.

Siamo vicini al 25 Aprile, festa della liberazione e della libertà, quella che non muore mai. Cosi, decido di liberarmi per l’ennesima volta dalle vesti sporche di acidi citrici, paracetamoli, creatina e chi più ne pensa più ne scriva, che riversano in quelle mura bianche che è la fabbrica.

Inizio ad informarmi in giro su chi sta organizzando qualche attività in grotta. Le chiamate sono tante, qualcuno propone un giro nei Lessini, con il gruppo speleologico veronese, qualcuno da L’Aquila invece bazzicherà per il corchia.

Il mio istinto fronte le decisioni di grotta, spesso e volentieri sono sempre un disastro. Tendo a cambiare idea mille volte, soprattutto se in posti diversi la cosa diventa anche complicata. Cosi tra un si e un no, sabato mattina stesso cambio idea un paio di volte fino al punto che decido di montare in macchina e puntare cosi, verso la Toscana. Verona ormai in autostrada, è superata.

Sarà stato il richiamo della Daniela alla Pollaccia, effettivamente quel sabato mattina tirava un arietta di libeccio, l’aria di mare deve esser passata per Levigliani fino ad arrivare a Trento. Cosi dopo le solite ore di viaggio tra musica e santi per le solite code, arrivo alla Pollaccia, a breve mi raggiungerà anche Lucrezia, partita da Bergamo.

Dato che sono in anticipo decido di farmi un giro verso il Corchia, per godermi gli ultimi raggi di sole che si posano sul mare, mentre mi gusto in silenzio un tocco di formaggio toscano appena preso e un pezzo di schiacciata. Tengo molto al tramonto, ormai da un anno e mezzo che mi sono trasferito in questa città del nord, i tramonti me li perdo sempre, il sole tende a sparire molto prima dietro le Alpi. È sempre un emozione personale, soprattutto visto da qua, al Corchia.

È arrivata anche Lucrezia, torno alla Pollaccia, dove incontro anche molte altre persone, il mondo speleo è cosi, sempre bello arrivare in un posto e ritrovare tutti con saluti e racconti delle ultime esplorazioni fatte dalle ultime volte che ci siamo persi di vista. Un piccolo disguido di numero di posti a sedere, ma è ora di mangiare. Lucrezia rimane ovviamente sorpresa dalla quantità di cibo che si aggira per il tavolo. È risaputo, la prima volta alla Pollaccia non si scorda mai. Per il cibo e per il calore delle persone che si trovano. Ci si sente a casa.
Incontro Salvatore, che con una banda di amici provenienti da varie regione del sud , si preparano alla traversata classica che faranno il giorno successivo, sabato. Faranno la classica Eolo Serpente, quella che fai in 10 minuti aggiungerei, con ironia ovviamente.
Al proposito di traversata, qualcuno è già arrivato in toscana prima di noi da L’Aquila: Ilaria, Emma e Daniele stanno per concludere la Traversatona Becco-Serpente accompagnati da Davide del GSAL. Durante tutta la serata è argomento di discussione, qualcuno sostiene che la terra giri più veloce di Mercurio, detto questo la traversatona non si fa in più di 4 ore. Superate le 4 ore, bisogna andare a letto con l’agitazione.

Ore 01.10 Davide scrive “ tutti fuori

Sfatato il mito, Mercurio gira più veloce della terra, siamo salvi.
Ci hanno raggiunto anche gli ultimi Aquilani: Valeria, Luca, Federica e Federico. Resterà solo Valeria, gli altri raggiungeranno un appartamento in Levigliani.

La notte passa veloce, anche perché sono già le due e mezza, un frigo che tira colpi peggio di una cannone e due amiche che non si vedono da tempo e che hanno da raccontarsi “qualcosa”. Volerà cosi velocemente che alle 06.30 qualche tipo losco con una candela viene a svegliarmi tirandomi i piedi. È Sasà, che mi ricorda che loro stanno per andare in grotta a fare la traversata, io modestamente gli ricordo e gli domando se loro a quest’ora non dormono mai. A quanto pare non è cosi.

I nostri compagni stanno dormendo nella saletta accanto, accompagnati da silenziosissime chiacchiere di 20 speleo in partenza.

Ore 09.00 di Domenica, tutti in piedi.

Abbiamo ovviamente preso la decisione facile di cosa fare nella giornata, ci è voluto solo qualche discussione di qualche ora, ma tra una arrampicata, un giro in Arnetola , una miniera e il Corchia, optiamo per l’Antro. Molti di loro non l’ hanno mai visto, o visto poco.

Le mete della giornata saranno cosi in ordine: entriamo dal serpente, Ramo del Giglio, Gallerie della Neve, Ramo del Conte ed uscita Pompieri. È sempre appagante e gratificante portare qualcuno in giro per il corchia, non stanca mai e ripaga sempre. Lascio a loro esprimersi, e sulle impressioni avute nei vari posti, ma spero di esser riuscito cosi a far passar loro una bella giornata. Per quanto riguarda le mie di impressioni, devo ammettere che essere al vertice delle idee mette sempre un po’ in difficoltà, per paura di far vedere cose troppo scontate o poco soddisfacenti, il corchia come ben si sa presenta moltissimi posti da vedere e decidere cosa fare in un solo giorno è sempre una sfida. Un po’ come quando metti una canzone in macchina con gli amici e non ha il solito effetto di quando l’ascolti da solo, e speri faccia il solito effetto pure a loro. A giudizio personale, penso sia stata una buona canzone, comunque ringrazio tutto il gruppo per non avermi fatto sentire a disagio ed aver passato una bella giornata. Il tutto si conclude con una birra al Vallechiara, gentilmente offerta da una delle guide dell’Antro (Jacopo), per poi non perdere il ritmo tornati da Daniela.

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Ovviamente la giornata non può che non smettere di essere movimentata, difficile dire che questi giorni passati abbiano avuto momenti di noia, come quando, una volta seduti a tavola per la cena i nostri occhi si riempiono di gioia vedendo posare sul tavolo due bei piatti con bocconcini di mozzarella di bufala. Presi dall’euforia di questa prelibatezza, simpatici opinioni sulla bontà di questi bocconcini udiamo Daniela avvicinarsi e chiedersi “che fine ha fatto il vostro amico che le ha portate?” la mia bocca gonfia di bontà a momenti rischia di far andare tutto di traverso con il fiato sospeso, quando realizzo che stavamo mangiando le mozzarelle portate con tanta gioia da uno dei gruppo di Salvatore arrivato dalla Campania, ore e ore di viaggio e resistenza al peccato, sono andati perduti in meno di 5 minuti nelle nostre pance di speleologi affamati. Gli occhi di Daniela improvvisamente si spalancano come quando, uno speleologo trova una galleria enorme in esplorazione (magari anche concrezionata da bellissime aragonite).
La vediamo scappare in cucina e tornare dopo poco con le restanti mozzarelle ed esclamare, “perfetto 14” contando il numero di persone presenti all’altro tavolo. I nostri sensi di stupore superano l’immaginabile. Stare seduto al tavolo guardando in faccia il “Proprietario” incosciente fronte a me era una vera sofferenza, per fortuna che Luca e Valeria arrivano in soccorso, portandomi in rilievo del ramo “Prelovsek” in modo da poterci nascondere dietro di esso, mentre Daniela mortificata chiede di ringraziarlo per averci fatto “assaggiare” le sue mozzarelle.

Ringrazio cosi, uno ad uno: Luca, Ilaria, Valeria, Emma, Federico ,Federica, Lucrezia e Daniele.

Michele Barontini del gruppo GSAL
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